Schema della sezione

    • Il terzo modulo di slide ha a oggetto il fenomeno dell'adattamento del diritto statale (e italiano in particolare) al diritto internazionale (consuetudine, accordi, fonti previste da accordi). Si tratta di un tema assai importante per il giurista interno, sempre più confrontato, nella risoluzione dei casi, a norme e fonti di origine internazionale. Il modulo riassume i principali problemi posti dall'adattamento e illustra, con ampi richiami alla giurisprudenza italiana, in particolare le questioni degli effetti e della forza gerarchica della consuetudine e dei trattati nell'ordinamento italiano. A fine modulo alcune questioni di autovalutazione ai fini dell'esame.

    • In allegato la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2014 in cui (per la prima volta) viene applicata la teoria dei c.d. limiti costituzionali all'efficacia interna della "consuetudine internazionale" (art. 10, primo comma, Cost.). 

      Il caso origina da un problema di giurisdizione italiana. Secondo la sentenza della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 3.2.2012, sul caso delle Immunità dello Stato dalla giurisdizione (Germania c. Italia), la regola consuetudinaria delle immunità dello Stato dalla giurisdizione estera, che protegge la sovranità e l'uguaglianza degli Stati nei loro reciproci rapporti, non viene meno e non è derogabile per effetto del carattere gravemente lesivo ("crimini internazionali dello Stato") dei comportamenti imputati allo Stato (e coperti, dunque, da immunità). 

      In esito alla sentenza le giurisdizioni italiane sono dunque precluse dal conoscere delle azioni di risarcimento promosse, contro la Germania, dalle vittime italiane di trattamenti gravemente illeciti per il diritto internazionale, consistenti nella deportazione in tale Stato di un gran numero di civili e nel loro assoggettamento a lavoro forzato (presso l'industria bellica tedesca). Tali trattamenti erano stati posti in essere dalla Germania (dall'esercito tedesco) fra il 1943 e il 1945, dunque nella fase terminale del secondo conflitto mondiale, in violazione delle consuetudini e degli usi di guerra. 

      La Corte costituzionale italiana, chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità della consuetudine sull'immunità (come ricostruita dalla CIG), della sentenza della CIG (vincolante per l'Italia ai sensi dell'art. 94 Carta ONU), nonché delle misure normative assunte dall'Italia per darvi esecuzione, rispetto ai diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione (in particolare con riguardo al diritto a un ricorso giurisdizionale effettivo, ex art. 24 Cost., a tutela dei diritti inviolabili costituzionalmente protetti, ex art. 2 Cost.), ha accertato il confitto e ha "disattivato" le norme di adattamento ai vincoli internazionali su indicati. In conseguenza la regola dell'immunità, in Italia, non osta all'esercizio della giurisdizione italiana nei confronti della Germania per gli illeciti contestati.

      La lettura della sentenza è vivamente raccomandata al fine di "testare", con la pratica, le nozioni illustrate nel modulo sull'adattamento e di avvicinarsi al linguaggio e al modo di ragionare ("la tessitura argomentativa") del giudice delle leggi italiano.